venerdì 25 marzo 2016

I biscotti di Pasqua col naspro della tradizione vibonatese




Non aspettatevi delle ciambelline friabili. 
Questi sono biscottoni morbidi che profumano di limone. E di primavera.
Probabilmente sono i preferiti di mia madre. 
Ed è principalmente per lei che ogni anno il rito si ripete. 
Per ricordare i consessi di donne che a rotazione mettevano a disposizione il proprio forno a legna per l'intero vicinato, quando uova e farina a montagne venivano impastati da decine di mani. 
Quando i bambini venivano tenuti a distanza di sicurezza ché i biscotti non sparissero prima di giungere in una qualche casa. E sarebbero dovuti bastare per un po'. 
Era quel tempo in cui dentro una semplice ciambella rivestita di zucchero bianchissimo si celavano meraviglie. E le aspettative, la serenità legate ai giorni di festa e al rinascere del mondo attorno a sè.

La ricetta che ho seguito è stata donata alla mia mamma da una signora di Vibonati ed è assolutamente rispettosa delle dosi e del metodo tradizionali.
I biscottoni si conservano anche tre settimane, ben chiusi in una scatola di latta.

sabato 19 marzo 2016

Baci al rum per la festa del papà!



Quando tutto sembra essere contro di te ciò che conta è conservare l'iniziativa. 
E l'entusiasmo. 

Una settimana piena di imprevisti, alcuni davvero poco piacevoli. 
Una settimana di corse contro il tempo, che sembrano non finire mai. 
Una settimana di andirivieni da casa e una giornata come oggi lontana da lì.

E allora ti viene in aiuto la bellissima comunità dell'MTC, di cui fai parte da meno di un anno.

Niente zeppole, niente torte farcite, niente cene assieme quest'anno. 
Solo un post it e una scatolina di cioccolatini, grazie all'aiuto di Annarita e della sua proposta per la sfida del febbraio 2015 a cui io non avrei potuto partecipare...

Il bacio è il cioccolatino preferito del mio papà.
E a casa sopravvive ancora un fondo di Diplomatico, rinomato rum proveniente direttamente dal Venezuela.
Ho preso la ricetta di Annarita e l'ho adattata a quello che sono riuscita a reperire durante la mia maratona degli ultimi giorni

Solo per strappare un sorriso. 

Solo per dire ti voglio bene papà!

domenica 13 marzo 2016

Zuppa irlandese di pesce a modo mio_ Irish seafood chowder per l'MTChallenge #55!



La strana storia della zuppa Nientescluso, cantastorie del paese di Tuttomondo

Nientescluso era una strana zuppa. Era nata con dentro tutti i pesci di tutte le acque di tutti i pianeti dell' immaginosfera.

Questo fatto le aveva creato non pochi problemi, a Mondoquì.
A farla breve, succedeva  ogni volta la stessa cosa: se qualcuno voleva una zuppa di gamberi si trovava davanti quella di polpo, se la voleva di cozze finiva per mangiarne una di scorfano.

A volte dimenticava di chiudere il coperchio e allora poteva capitarci dentro di tutto che fosse commestibile in cucina.

Le altre zuppe e i brodetti loro compagni la mantenevano ad una certa distanza convinti che avesse più di qualche rotella fuori posto. "Mondoquì segue delle regole semplicissime e logiche...perché ti ostini a non rispettarle? Capisci che lo diciamo per il tuo bene? Quel che fai non ha senso!"

Nientescluso era molto triste. Poi accadde l'imprevedibile. Nella zuppa quel giorno avrebbe dovuto esserci una gallinella di mare e invece ne saltò fuori una razza. "Se vuoi cambiare punto di vista segui la Via di Altrove e raggiungi il Cavalcavia di Tuttomondo presso il raccordo di Mondomezzo e passaci sotto".

Nientescluso riflettè rapidamente sulla questione ed in men che non si dica fu in viaggio.

Vide da lontano il Cavalcavia di Tuttomondo e si mise a correre dalla felicità, ma non appena vi entrò si accorse che il raccordo di Mondomezzo con tutto il suo traffico era sia sopra che sotto di lei, come se la Via di Altrove fosse un grande, lungo specchio. E lei stessa camminava sia a testa sopra che a testa sotto, in base al punto di vista da cui valutava la cosa.

Attraversato il sottopasso, capì definitivamente che tutto era rovesciato, perché camminava nella direzione opposta a prima, come se stesse tornando indietro....dentro di lei però una strana sensazione di leggerezza le dava la certezza di star procedendo con infallibile orientamento.

Passò la notte in una locanda della città di Qui, cullata dallo scorrere lento delle acque del fiume Lì.
L'indomani ripartì. Arrivò presso una grande distesa sabbiosa che guardava al Grande Oceano e camminò a lungo accanto alle onde, trasognata. Non capì esattamente come accadde, si trovò a chiacchierare con un nasone di nome Jo. Si presero per mano e in un attimo erano affacciati su una scogliera rosa coperta da felci di un verde accecante. Il mare cantava e la notte scendeva di nuovo. Nientescluso sapeva che qualcosa dentro di lei stava cambiando.

Quando si risvegliò era su uno dei moli di un grande porto che sembrava essere stato costruito sulla punta del mondo. Si fermò a fare amicizia in un'osteria lì vicino e riconobbe Bimbiribella, l'unica abitante di Mondoquì che mai aveva protestato per la mancanza di autocontrollo di Nientescluso, anzi, la trovava geniale.
Bimbiribella le disse di guardarsi dentro e cercare il suo mondo reale. Solo così avrebbe potuto capire se stessa e andare in cerca della felicità.

Nientescluso sbirciò nella sua ciotola traboccante e tutto cominciò a scorrere alla velocità della luce, risucchiandola. 

In principio finì sulla testa di uno strano tizio di nome Ho.
Poi in mezzo all'erica su un altissimo precipizio battuto dal vento in tempesta. 
Partecipò ad un falò sotto un arco di sabbia e si riposò sotto una cupola di stelle cadenti. Ancora, si trovò a saltellare su una spiaggia di cubi di roccia neri...e per poco non cadeva giù da quel ponte di corda sospeso in mezzo alle onde del mare comparso all'improvviso sotto i suoi piedi. 

E vide chiaramente e comprese. 

L'intera vita era UNA QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA, come la geografia.
Mondoquì e Mondolì erano solo due facce dello stesso paese di Tuttomondo.

Ma solo chi fosse riuscito ad ascoltare avrebbe potuto vedere. Ed ammettere che quello che vedeva esisteva per davvero.
Fu così che Nientescluso decise di tornare a fare la Zuppa, ma in modo del tutto nuovo e speciale: con le sue bizzarrie avrebbe raccontato agli abitanti di Mondoquì l'emozione del viaggio e a quelli di Mondolì quanto è facile smarrirsi. 

martedì 8 marzo 2016

Diamoci una mossa! _ torta mimosa



Corro come al solito ed eccomi qui, sul filo del rasoio, a pubblicare la torta che ho preparato per festeggiare le due donne di casa, ovviamente una Torta Mimosa.

Ma prima della ricetta, permettetemi di fare qualche riflessione.
Ovviamente, questo è un blog di cucina. Di sicuro, pubblico prevalentemente ricette dolci, e anche semplici. Non ci provo nemmeno a contare quante sono le bloggers molto (ma veramente tanto) più brave ed assennate di me.
Ma queste semplici ed ovvie considerazioni non riescono ad esimermi a lanciarvi, proprio oggi, uno spunto di riflessione. Vorrei parlarvi del Ddl Cirinnà e della tanto vituperata (e poi non passata al voto) STEPCHILD ADOPTION. 
Già confrontandomi con colleghi ed amici avevo capito che qualcosa nella comunicazione di questo argomento/provvedimento non andava...rimaneva continuamente confuso con la questione dell'utero in affitto.

Premettendo che IO SONO FAVOREVOLE anche a quello (predicare la parità per me vuol dire contemplarla da ambo le parti), la Stepchild Adoption è ben altro: trattasi di dare la possibilità al secondo genitore, all'interno di una coppia omosessuale, di riconoscere LEGALMENTE quello che di fatto è suo figlio/figlia, quello che lei/lui cura ed ama qual tale, e viceversa, considerando anche l'altro punto di vista, quello dell'ancor più debole.

OGGI mi sento di chiedervi: come può ritenersi giusta una legge che nega ai figli i genitori e viceversa?

Quanti ostacoli per noi altri inconcepibili essi devono affrontare? 

MA, SOPRATTUTTO, PERCHE'?

Vi chiedo solo di riflettere su questo e di provare ad immedesimarvi in queste persone, da figli e da genitori. E, magari, reagire...

martedì 1 marzo 2016

Un dolce tutto per me...delizia al caffé!


Stamattina mi sono svegliata con l'immagine di questo dolce sul un bel piatto da portata.
L'immagine un po' scolorita, avevo vagamente il sapore del primo boccone in bocca e tanta gioia dentro... Il dolce campeggiava sul lato sinistro della tavola già apperecchiata e mia madre, come non la ricordavo più, era lì che sorrideva. Quel dolce era lì per me. Ero appena rientrata da scuola. 
Non ricordo più l'anno, penso avessi più o meno 17 anni.