venerdì 27 marzo 2015

Gnocchi e ravioli...di ricotta!




"Mi sa che hai comprato troppa ricotta, tesoro...più o meno il doppio di quella che mi serve!"

Ecco l'esordio di mia madre dopo avermi spedito a comprare una ricotta grande, mi raccomando, perché voleva preparare il mio amato rustico di ricotta, quello che sfornava ogni settimana quando ero bambina.

E così, il giorno dopo, nel frigo c'erano ancora seicento, dico 600 g di ricotta freschissima!

"E quanti ravioli dovrò fare con tutta questa ricotta???" Panico. Si, perché a casa mia se dici ricotta vuol dire raviolo. Altri usi sono piuttosto sconosciuti, qui, se non per me che di tanto in tanto sperimento/riciclo con piccole quantità reduci, appunto, da una mangiata di ravioli. Senza dubbio, ravioli sarebbero stati, ma, senza dubbio ancor più grande, in quantità ragionevole, che di pasta fresca congelata se ne mangia già troppo spesso per via del poco tempo di tutti: quando si fa, se ne prepara sempre in più per le celeberrime "emergenze impreviste".

A quel punto rientra in gioco mia madre, ovvero un ricordo legato ad un piatto che faceva spesso quando io e mio fratello, bimbi pestiferi, di ricotta non volevamo proprio saperne. Gli gnocchi fritti di ricotta. Certo, io non li avrei fritti, che qui non hanno più l'età per mangiar fritto di lunedì, dopo i bagordi della domenica. 

E senza pensarci due volte mi sono messa all'opera ;)

giovedì 26 marzo 2015

Angel cake alle fragole


Non mi piace l'angel cake...e ogni volta ci ricado, nella tentazione di farla, avendo sempre un gran numero di albumi da smaltire.
Si dice sia leggera, ma per me è difficilissima da digerire, really!!!
In ogni caso, eccomi di nuovo con un ciambellone sofficiosissimo, che qui a casa mia non vuole nessuno per via della consistenza del tutto particolare, tipica di questo dolce americano.
C'è da dire che per me, tra tutte le intolleranze e le allergie che mi ritrovo, è una manna dal cielo, posso mangiarne quanto ne voglio senza pericolo...ma continua a non piacermi granché.

La novità vera è che ho finalmente trovato il modo per farlo uscire perfettamente anche senza lo stampo da ciambellone americano. La stessa tecnica è applicabile anche ad ogni tipo di Chiffon Cake, ovviamente (altro dolce che non amo particolarmente, sempre per via della consistenza).

Il ciambellone che vedete in foto è comunque il migliore fatto fin'ora del genere Angel, grazie alla ricetta di pubblicata qualche giorno fa da Valentina e grazie all'aggiunta delle fragole nell'impasto.

Se vi piacciono i ciambelloni stile nuvoletta provatelo, magari accompagnandolo con una buona confettura di fragole ;)

mercoledì 25 marzo 2015

Pandolce al cream cheese con fragole e cioccolato bianco

 
Avevo proprio deciso di cimentarmi, alla fine. 
Parlo della japanese cotton cheesecake.

Poi qualcosa è andato storto.
Una telefonata improvvisa e il mio composto al cream cheese, appena tolto dal bagnomaria, è rimasto solo a raffreddarsi (raggrumandosi) per ore.
Tornata finalmente a casa la domanda è stata "e ora cosa ne faccio di sto coso qua???".

Detto fatto. "Ci farò un panettone".
Perciò, ora, è forse meglio che vi spieghi cosa si intende per panettone dalle mie parti.
Si tratta semplicemente di un pandolce in cui al posto del lievito di birra o della pasta madre si usa il lievito chimico. Ne vien fuori un dolce dalla consistenza simile a quella di una brioche molto compatta, tipica di molti dolci regionali che si preparano nel periodo pasquale qui nel Meridione.
E' un dolce semplice e profumatissimo, perfetto per la colazione o da accompagnare a un té o ad un caffè.

L'ho rivisitato col triste composto solitario, sostituendolo a latte e strutto.
Ho anche aggiunto una puntina di cioccolato bianco e qualche fragola.

E questo è il risultato ;)

martedì 24 marzo 2015

Hummus...a modo mio!


Adoro l'hummus.
Lo scoprii ormai almeno 10 anni fa, assaggiato da alcuni amici palestinesi.
E non capivo come una crema di ceci potesse avere quel sapore così particolare.
Qualche tempo dopo mi regalarono una crema marroncina, dicendomi che era la Nutella del Medioriente.
Qualcosa di simile alla crema di nocciole bianca, ma con un sapore e un odore unici.
Un barattolo da mezzo kilo finì a cucchiaiate in due giorni! Il nome della crema era Tahina.
Non passò molto tempo che mi fecero assaggiare una specie di sformato con carne di agnello tritata e patate...e di nuovo c'era quel sapore intenso che avevo trovato nell'hummus.
Mi dissero che era la tahina a dare quell'aroma tanto nuovo per me. Ma non era possibile che una crema dolce spalmabile venisse usata in piatti salati che di agrodolce non avevano proprio nulla.
Così interpellai uno di loro, i palestinesi, chiedendo spiegazioni con rispettive ricette delle preparazioni che continuavano a sottopormi.
Ebbene, scoprii che la tahina non era dolce, erano solo semi di sesamo ridotti in pasta, e che quindi, quella che avevo assaggiato era tahina addizionata con zucchero!!!

Mi procurai subito il mio primo barattolo di tahina al naturale e mi misi all'opera sperimentando varie ricette datemi.
A tutt'oggi non posso fare a meno di averne sempre una scorta in casa ;)

Quella che vi propongo oggi è la mia ricetta dell'hummus, adattata ai miei gusti dalla ricetta originale regalatami.

lunedì 23 marzo 2015

Vanilla roasted strawberries_Fragole vanigliate al forno

 
Ricetta del lunedì. C'è sempre troppo da fare il lunedì.

Perciò oggi ricettina semplice semplice vista l'altro giorno qui. Vista e fatta.

Buonissime, queste fragole al forno potete utilizzarle come più vi pare: con uno yogurt bianco, in o su un cake, su una semplice crema pasticcera o mangiarle col cucchiaino tal quali.

Mi limito a passarvi la ricetta e vi invito a provarle al più presto!

domenica 22 marzo 2015

Crostata frangipane con pesche e amaretti


La primavera per me è tempo di frolle e crostate, meglio se profumate e coloratissime.
Il loro profumo mi riporta all'infanzia, quando in questo periodo si infornavano grandi quantità di biscotti in vista delle festività pasquali.

Il mio primo incontro con la crema frangipane risale a poco più di un anno fa, quando provai a realizzare una Galette des Rois, tipico dolce francese dell'Epifania, di cui qualche tempo fa ebbi un dono uno di quei pupazzetti che mettono dentro e che portano fortuna a chi li trova ;)

Il tentativo di preparare la galette non andò a buon fine perchè il dolce non si gonfiò, anzi si aprì spargendo crema di mandorle in tutto il forno!
Fu allora che, presa da un leggero sconforto per le ore dedicate alla preparazione della pasta sfoglia al contrario, mi chiesi cosa ne avrei fatto della tripla dose di crema frangipane che avevo prodotto e di quei due terzi che giacevano ancora nel frigo. Avevo tre renette nel cesto della frutta e della frolla in congelatore fatta qualche giorno prima per un'altra preparazione in progetto.
Detto fatto, sfornai la mia prima crostata frangipane con le mele...e finì in un baleno!

Ieri mattina, pre caso,mi è tornato in mente quel profumo così intenso di mandorle e frutta. 
Così ho accantonato l'idea della Torta della Nonna e della Crostata di Crema e Frutta, e ho fatto una crostata frangipane.

Complice un vasetto di marmellata di pesche homemade avanzato dalla scorsa estate e un pacco di amaretti in dispensa, la crostata si è arricchita di un sapore nuovo. 
La frutta fresca e il cioccolato bianco hanno fatto il resto ;)

sabato 21 marzo 2015

Zeste d'arancia candite


Sono rimaste solo poche arance sull'albero del giardino.
E così, finalmente, nel primo giorno di primavera, mi sono decisa a sottopormi all'annuale rito della canditura di questi profumatissimi agrumi, canditi senza i quali non potrebbe uscir pastiera dal mio forno! Vi garantisco che nessun candito industriale può sostituire il profumo e l'intenso aroma di frutta di uno fatto in casa, soprattutto se, come me, avete qualche vecchia pianta da cui attingere ;)
Da quando (son passati già quattro anni!) Pinella pubblicò questa ricetta di Philippe Conticini, ho abbandonato qualunque altra tecnica precedentemente usata.
La scorzette così preparate si mantengono anche per un anno senza che sapore e consistenza ne abbiano a subir danno e i barattoli si possono conservare, anche una volta aperti, a temperatura ambiente per molti mesi!
Non sono troppo dolci e restano morbidi e sciropposi.

Utilizzati al posto della scorza grattuggiata fresca riescono ad aromatizzare intensamente qualunque preparazione, sia essa dolce o salata.
Non per ultimo, sono velocissime da realizzare e non richiedono particolari accorgimenti: in un'ora avrete le vostre scorzette pronte all'uso!

Non vi resta che provare :)

venerdì 20 marzo 2015

Pan di mele al rosmarino

 
Il fine settimana è il tempo del pane. Quello che mangerò per tutta la settimana, dato che non posso assumere lieviti.
Ovviamente parliamo di soda bread, pane col bicarbonato.

Tenendo poi conto del fatto che non lo mangio solo io, allora capita spesso che ne faccia ben due, di pagnotte, ovviamente diverse ;)

Il pane di oggi è completamente nuovo per me.


L'altro giorno, mentre facevo la spesa, sono stata catturata da un inebriante profumo di mele.

"Mele così di Marzo???"

Ebbene si, c'era un paradossale profumo d'autunno in questa quasi primavera, al supermercato, e veniva proprio da quella cassetta di renette.

"Devo comprarle", mi son detta.


E, mentre aspettavo l'occasione giusta per impiegarle, eccoti stamattina l'idea: ci farò il pane!

La fantasia, dopo essersi ispirata ai meravigliosi pani alle mele di  fragole a merenda, ha preso il volo e, soprattutto, il sopravvento...e questo è quello che ne è uscito fuori :)))

giovedì 19 marzo 2015

Zeppole di San Giuseppe...quelle fritte!


 Ed eccoci ad una ricetta della tradizione, quella che ogni anno vetse a festa le nostre tavole nel giorno di San Giuseppe, ovvero per la Festa del Papà: le zeppole con crema pasticcera e amarene.
Qui da me si osserva pedissequamente l'uso della zeppola fritta, che poi, diciamocelo, fa più festa di quella al forno ;).
Di zeppole di San Giuseppe ne ho assaggiato e divorato di ogni fattura e dimensione durante gli anni di Università trascorsi a Napoli, dove invadono le vetrine di pasticcerie e panifici subito dopo il Carnevale.

Confesso che questo dolce, così semplice, mi è sempre piaciuto moltissimo, così negli ultimi anni ho messo a punto una ricetta per realizzarlo con cui poter ottenere degli choux gonfi e vuoti bentro e in cui le uova non prevalessero sull'equilibrio dei sapori.
Ho quindi riadattato alla frittura la ricetta per la pasta choux che normalmente uso, quella del maetro Ugo Alciati, a sua volta maestro di Maurizio Santin.
Questo impasto da bignè prevede l'uso della margarina al posto del burro, dell'acqua in luogo del latte e una piccolissima quantità di lievito per dolci per aiutare il processo di asciugatura dell'impasto in cottura.

Non uso margarina normalmente, ma in questa preparazione fa la differenza in termini di leggerezza e gusto.
Vi invito perciò a provarla, facendo tanti auguri a tutti i Giuseppe e, soprattutto, a tutti i papà!

mercoledì 18 marzo 2015

Torta 4/4 al mascarpone


Mi era avanzato del mascarpone dalla ricetta della torta di patate al cioccolato, così ho pensato di utilizzarlo per riproporre a colazione la 4/4 al mascarpone di Maurizio Santin.
Questa base l' ho utilizzata numerosissime volte, spesso glassato o farcita con ganache o mousse.
Stavolta l'ho lasciata tal quale per accontentare mia madre, che adora e letteralmente divora questo tipo di torte, ottime al naturale per la colazione o la merenda, perfette per i gusti semplici dei bambini.
Voi sentitevi liberi di utilizzarla come più vi pare ;)

martedì 17 marzo 2015

Irish salted butter vanilla fudge


E concludiamo questa rubrica dedicata al St. Patrick Day con la ricetta del fudge, quella che oramai uso da anni e che non ho intenzione di mutuare con altre...almeno fin quando non riuscirò a sgraffignarla a qualcuno tipo lui, cioè MAI. 
Non per questo alla vaniglia, comunque.

Nel tempo ne ho sperimentati tanti, di fudge, con gusti e ingredienti diversi, con consistenze diverse.
Ma in cima alla classifica personale rimane la mia variazione della ricetta di oggi al gusto toffee, ovvero raddoppiando la dose di brown sugar che troverete di seguito.

Ovviamente il brown sugar può essere totalmente rimpiazzato da normale zucchero semolato bianco (come nella ricetta originale di Tuki) o sostituito con dello zucchero grezzo di canna o con del vergeoise brune: in ogni caso, assumerà sapore e profumo diversi.

Buon San Patrizio e che la fortuna irlandese sia con voi ;)


lunedì 16 marzo 2015

Irish chocolate potato cake

Ovvero torta di patate al cioccolato, farcita con crema di mascarpone e butterscotch e ricoperta da una golosa glassa al cioccolato fondente.

Gli irlandesi mettono le patate dappertutto. Addirittura le mangiano nello stesso pasto cucinate in due modi diversi, ad esempio arrostite e a puré. No, non sono pazzi. Ricordiamoci che il primo piatto a base di carboidrati (vedi pasta, riso e simili) è un'abitudine tutta italiana. Con questo non voglio dire che altrove la pasta non si mangi. Affatto. Voglio dire che per gli altri non rappresenta la base alimentare. Altrove al posto della nostra pastasciutta mangiano la zuppa (ovvero una vellutata di verdure). Perciò possono anche permettersi di inserire così tanti carboidrati tutti insieme in un solo pasto.

La ricetta di oggi è un dolce vero e proprio, una golosa torta che prende spunto dalla tradizionale torta al cioccolato irlandese con le patate nell'impasto. 
Le patate rendono l'impasto sorprendemente corposo e scioglievole, con una consistenza simile a quella della
Caprese, ma con un sapore molto più delicato.
L'idea della composizione e gran parte della ricetta l'ho presa da qui.
Sembra complicata da realizzare, ma non lo è. In realtà non richiede nemmeno molto tempo...solo un pò di organizzazione. Consiglio di preparare la salsa butterscotch e cuocere la torta il giorno prima di assemblare il tutto: le operazioni di farcitura e glassatura saranno semplici e velocissime ;)

Continuano le ricette a tema irish...St. Patrick is coming!!!



venerdì 13 marzo 2015

Irish tea scones



Certo che lo so. Gli scones non sono irlandesi. E neanche inglesi, a dirla tutta. SONO SCOZZESI. 

Ma per chi non lo sapesse, gli scozzesi e gli irlandesi discendono dello stesso ceppo celtico, entrambi conservano la ligua celtica e, ciliegina sulla torta, anche San Patrizio era scozzese (si, si, so anche questo, di Carlisle, una cittadina dell'Inghilterra a 15 km dal confine con la Scozia... ma allora, faccio un esempio: come glielo spiego a un tirolese che invece che in tedesco dovrebbe parlare in italiano e considerarsi tale a tutti gli effetti??? Certo, non ci provo nemmeno.)

I luoghi di confine hanno un fascino tutto particolare, quasi una magia, con il miscuglio di tradizioni che raccolgono e accolgono. E un po' come per i posti di mare. Succede anche qui da noi, al Sud. 

Dove c'è scambio di idee c'è ricchezza di usi.

Di scones ne esistono infinite versioni in tutti i paesi anglofoni. 
Quella che vi propongo oggi è un compromesso tra la tradizione irlandese/scozzese e l'immagine contemporanea che abbiamo di questi panini.

Quindi senza uova, ma con il lievito. Tondi, non a spicchio. E cotti in forno alla faccia della più tradizionale griglia/piastra da fuoco.

Ne ho fatto doppia dose, una con l'uvetta e una senza.

Un puntino dolci, ottimi appena sfornati con burro e marmellata. 

Ma vi avverto: mangiateli subito,o al limite in giornata riscaldandoli appena in forno o al microonde, perché dopo qualche ora perdono tutta la loro fragranza diventando duri e sbriciolosi. Come tutti gli scones.

 Irish tea scones
(per 6 panini da 7cm di diametro o 9 da 5cm)

250 g di farina 00
50 g di burro freddo di frigo
150 ml di latte
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito per dolci (circa 8 g) 
100 g di uvetta, lamponi ogocce di cioccolato(facoltativo)

un uovo leggermente sbattuto per spennellare
zucchero semolato q.b. per cospargere 
farina 00 q.b. per la spianatoia

Preriscaldiamo il forno a 200°C.
Rivestiamo una placca da biscotti con carta forno e teniamo da parte.

In una ciotola setacciamo farina e lievito. Non saltate questo passaggio perché per la buona riuscita degli scones è indispensabile incorporare nell'impasto più aria possibile



Tagliano a tocchetti il burro freddissimo, mettiamolo nella ciotola con le polveri e strofiniamo il composto tra le mani come per fare una frolla, ottenendo delle briciole.





Uniamo il cucchiaio di zucchero, il pizzico di sale e facciamo un buco al centro. Se decidiamo si usare uvetta, cioccolato o lamponi questo è il momento di inserirli nell'impasto ;).


Iniziamo a versare il latte poco per volta, lavorando con le mani o con un cucchiaio di legno. Otterremo un impasto piuttosto denso e appiccicoso.


Cospargiamo di farina un piano da lavoro e rovesciamoci l'impasto. Stendiamolo delicatamente con le mani ad un'altezza di circa 2cm, ripieghiamolo a due su se stesso e stendiamo senza far pressione con un mattarello all'altezza di 2,5-3 cm.


Con un coppapasta, una formina per biscotti o con un bicchiere dai bordi infarinati ritagliamo i nostri panini e poniamoli sulla placca precedentemente preparata.
Non reimpastiamo le rimanenze più di una volta o otterremo degli scones più simili a pietre che a panini.





Spennelliamo ciascuno scone con l'uovo sbattuto e cospargiamo a piacere con lo zucchero semolato.



Inforniamo subito per circa 15 minuti, finché saranno leggermente dorati e battendoli sul fondo non emetteranno un suono vuoto.
Facciamoli intiepidire qualche minuto su una gratella e serviamo accompagnati da burro e marmellata. 



Nota: Per aprire lo scone bastano le dita, non c'è bisogno del coltello! :)



giovedì 12 marzo 2015

Fish&Chips

 
Se avete in programma un viaggio a Dublino non mancate di andare a Howth. E' un paesino sul mare, all'estremo nord della Dublin Bay. In realtà è un porto, famoso per la pesca dei gamberi e degli scampi.
Io ci sono stata l'ultima volta in autunno, in una spettacolare giornata di sole e vento, una di quelle per cui l'isola verde è famosa, in cui le nuvole bianchissime e paffute corrono sullo sfondo di un cielo azzurro intenso. Uno spettacolo da godersi passeggiando sul porto tra i percherecci appena rientrati, i mercatini e i bambini che corrono liberi sull'erba.
Ci sono tante piccole perscherie, ad Howth, dove potrete trovare del salmone fresco di un colore incredibilmente rosso, dell'affumicato artigianale e tanti, tantissimi gamberi d'oceano. Tutto per prezzi stracciati rispetto ai nostri, e appena pescato.
Questo villaggio è famoso tra i dublinesi per il fish&chips all'irlandese, quello condito con salt and malt vinegar (sale e aceto di malto). Il più buono dell'intera isola, a detta loro.
Io sono stata qui.


Ho assaggiato dell'hammock e i gamberi. BUONISSIMO: nessuna traccia dell'olio di frittura, digeribilissimo, con una pastella divinamente croccante e leggera.

Beh, se potete andateci.
Altrimenti qui c'è la mia versione, a cui sono arrivata con vari aiuti reali, virtuali e della mia piccola personale esperienza. 
In particolare, per le french fries (chips o semplicemente patatine!) ringrazio il mio amico pugliese Donato che lavora come cuoco a Dublino e mi ha spiegato come prepararle alla perfezione; infatti, preparate nello stesso identico modo potrete trovarle qui, da dove ho anche adattato la pastella perfetta per il pesce ;).

E con questa ricetta apro ufficialmente i festeggiamenti per San Patrizio!


martedì 10 marzo 2015

Ciambella alla gassosa


Comunemente conosciuta come 7-up cake, questa ricetta è un classico delle torte con le bollicine artificiali comunissime nelle aree suburbane e popolari delle città statunitensi tra il 1950 e il 1960.
E' difficile venire a capo di un'esatta cronologia dell'avvento di questo cake, ma di certo l'uso della soda doveva sopperire alla carenza di altri aromi, come il limone, permettendo alla torta di "venir su" senza aggiunta di altri agenti lievitanti. 

La ricetta, pubblicata per la prima volta su un quotidiano attorno al 1950 era realizzata con un mix per torte pronto, lime-soda, uova e margarina, mentre la ricetta a cui ho adattato la mia ciambella comparve solo dieci anni dopo.

Di certo non è l'unico dolce da forno preparato con una bevanda gassata zuccherata (si pensi al famoso Coca-Cola cake), ma di sicuro è semplice e buonissimo, proprio il classico ciambellone burroso e compatto che si scioglie in bocca! 
E soprattutto si basta da sè ;)

lunedì 9 marzo 2015

Banana bread



Avevo già provato a fare un banana bread qualche anno fa. 
Ho sempre avuto intorno amanti delle banane, proprio quei frutti per me dolci al punto che mia madre da piccola li tagliava a rondelle ricoprendoli poi di abbondante succo di limone pur di farmeli mangiare!
Non amo le banane, questo è evidente.
E ancor di più mi tengo lontana da quelle troppo mature...che tornano irrimediabilmente da me. 
Perciò avevo già sperimentato il banana bread. 
Ed era stato un fragoroso insuccesso. 
La quantità di materia grassa indicata dalla maggior parte delle ricette che avevo trovato era eccessiva, tanto da rendere il dolce immangiabile, al limite del disgustoso.

Poi l'altro giorno ecco arrivare mia zia con delle banane nere, ancora una volta. 
E ho deciso di riprovare, complice l'arrivo di quel divoratore di banane di mio fratello in un paio d'ore e una ricetta di Peggy Porschen salvata e conservata da un bel po' che aspettava solo l'occasione giusta per essere sperimentata.
Si è rivelata una dolcissima scoperta...da fare e rifare!

lunedì 2 marzo 2015

Lemon meltaways



Cosa si fa quando si hanno dei magnifici limoni biologici, poco tempo e voglia di biscotti?
Ma naturalmente dei lemon meltaways!
Questi biscottini sono facilissimi da fare ed hanno un'incredibile consistenza, si sciolgono letteralmente in bocca! L'aroma di limone è piacevolissimo e non aspro.
In rete ne esistono infinite ricette, io ho adattato la mia da Martha Stuart.